L'arbitrato nel diritto italiano
L'arbitrato nel diritto italiano
Sommario: 1. Dato sociologico: primo approccio: i c. d. gruppi amicali e l'appartenenza delle parti a questi gruppi; il rapporto amicale e di fiducia tra parti ed arbitri. Osservazioni critiche. Secondo approccio: il ripudio del giudice ordinario. Diversità di fonti e di motivazioni di tale rifiuto nell'arbitrato volontario e nell'arbitrato necessario. -- 2. 77 dato politico che emerge dallo studio dell'arbitrato nel diritto italiano. L'arbitrato tra libertà ed autorità. L'arbitrato e gli altri « equivalenti giurisdizionali ». Autonomia privata e « riconoscimento » dello Stato. Il problema positivo dell'arbitrato: come l'eterno dilemma libertà - autorità si sia atteggiato storicamente nell'ordinamento italiano. Manifestazioni dell'intervento dello Stato: a) il divieto (relativo) di ricorrere ad arbitri; b) la prescrizione di meccanismi di selezione e di controllo del « risultato » del giudizio arbitrale. -- 3. La normativa dell'arbitrato nei codici di procedura civile del 1865 e del 1942. Diversa prospettiva e diversa ispirazione ideologica dei due legislatori. L'art. 24 sgg. del codice del 1865 e l'art. 806 sgg. del codice del 1942. La nazionalità dell'arbitro. L'appello e l'impugnazione per nullità. -- 4. Il procedimento di omologazione - Sua genesi e sua rilevanza attuale. Premessa: il preteso monopolio della giurisdizione in funzione del monopolio statale del diritto. Origine storica del procedimento di omologazione: sua introduzione per gli arbitrati necessari e con effetti limitati all'acquisto dell'efficacia esecutiva. Normativa attuale: estensione dell'omologazione agli arbitrati volontari, imposizione di un termine per il deposito, deposito ed omologazione come condizioni di validità del lodo. - 5. L'arbitrato irrituale. Le ragioni dell'emersione e dell'affermazione dell'arbitrato c. d. irrituale o libero. La distinzione di un arbitrato irrituale e di un arbitrato rituale fondata su pretesi elementi distintivi ontologici e strutturali. Osservazioni critiche. La distinzione sull'unico elemento di differenziazione: la prospettiva dell'omologazione. Riaffermazione dell'unità dell'arbitrato volontario. - 6. Profili essenziali della normativa dell'arbitrato. I) Il ruolo esercitato dalle parti nell'arbitrato: a) fase di stipulazione del compromesso; b) scelta degli arbitri; c) determinazione del criterio del giudizio; d) determinazione dell'oggetto e dei limiti del giudizio arbitrale. II) Le garanzie nell'arbitrato: a) garanzie interne; b) garanzie esterne. - 7. L'arbitrato nel contesto internazionale. L'art. 812 cod. proc. civ. e la nazionalità dell'arbitro. Il divieto di deroga alla giurisdizione italiana a favore di arbitri che giudichino all'estero e le Convenzioni internazionali bilaterali e plurilaterali. Il Protocollo di Ginevra del 24 settembre 1923, la Convenzione di New York del 10 giugno 1958 e la Convenzione di Ginevra dei 21 aprile 1961. L'art. terzo della Convenzione di New York e l'art. 800 del cod. proc. civ. - 8. Natura dell'arbitrato e conclusione. L'opera degli arbitri, sia nell'arbitrato rituale, sia nell'arbitrato c. d. irrituale, è un modo di fare diritto nello spazio che lo Stato non rivendica al suo monopolio e che corrisponde alla sfera di autonomia dei privati. L'arbitrato, che è scelta di libertà e di autonomia, è anche segno di pace, strumento di pacifica convivenza, che realizza la composizione del conflitto per volontà delle stesse parti litiganti.