La maggiorazione del dividendo nelle società quotate
La maggiorazione del dividendo nelle società quotate
Sommario: 1. Premessa. – 2. La maggiorazione del dividendo come incentivo all’investimento di lungo corso. – 3. Deroga al principio di proporzionalità di cui all’art. 2350 cod. civ. e rispetto del principio di uguaglianza fra azionisti. – 3.1. L’art. 127-quater come limite all’autonomia statutaria delle società quotate e non come norma legittimante. – 4. Insussistenza di una categoria speciale di azioni. – 5. Il rapporto fra la categoria speciale di azionisti e le categorie speciali di azioni. La tutela dell’azionista privilegiato. – 5.1. (segue): il diritto di recesso in caso di eliminazione o riduzione del privilegio. – 5.2. La tutela dei titolari di altre categorie di azioni di fronte all’introduzione della clausola di maggiorazione del dividendo: l’approvazione delle assemblee speciali ed il diritto di recesso. – 5.3. Sull’ambito di applicazione della clausola in presenza di diverse categorie azionarie. – 5.4. Sulla possibilità di replicare il meccanismo attraverso un’emissione di azioni speciali. – 6. Le azioni escluse dal privilegio e gli azionisti esclusi dal privilegio. La rilevazione dei soggetti legittimati alla percezione del dividendo maggiorato. – 6.1. (segue): il concetto di “detenzione” di cui all’art. 127-quater. – 6.2. Le modalità di determinazione del dividendo complessivamente distribuibile. – 7. L’attribuzione del beneficio alle azioni assegnate in sede di aumento gratuito del capitale sociale. – 8. Le «condizioni ulteriori» cui può essere subordinata l’assegnazione del beneficio e gli spazi di autonomia statutaria.