Da associazione non riconosciuta ad associazione riconosciuta e la trasformazione degli enti del libro primo del codice civile
Sommario: 1. Ridotta valenza ermeneutica del dettato letterale dell’art. 42 bis c.c. ai fini della qualificazione (o meno) della fattispecie come trasformazione. – 2. Impostazione dell’indagine sul piano sistematico. – 3. La nozione di trasformazione nell’evoluzione interpretativa conseguente alla riforma del diritto societario del 2003. – 4. Necessità della qualificazione della vicenda come trasformazione, stante l’attuale disciplina del D.P.R. 361/2000 in materia di riconoscimento della personalità giuridica? – 5. La questione del rapporto fra la disciplina del D.P.R. 361/2000 e la disciplina della trasformazione richiamata dall’art. 42 bis c.c. Impostazione della proposta interpretativa. – 6. Il confronto fra discipline condotto sul piano della idoneità a tutelare gli interessi coinvolti nella vicenda organizzativa in esame. – 7. Segue: il confronto di discipline sul piano della tutela degli interessi del ceto creditorio. – 8. Segue: il confronto di discipline rispetto alla responsabilità personale di coloro che hanno agito in nome e per conto dell’associazione non riconosciuta. – 9. Esito dell’indagine e affermazione della concorrenza fra disciplina del D.P.R. 361/2000 e disciplina della trasformazione, e quindi affermazione della qualificazione della vicenda organizzativa in oggetto come trasformazione. – 10. Inapplicabilità dell’art. 2500 novies c.c. alla trasformazione di associazione non riconosciuta in associazione riconosciuta.