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Collegamento e connessione tra negozi
Sommario: 1. La fenomenologia dei collegamenti nel campo giuridico: collegamento soggettivo-oggettivo-negoziale. Rilievo del collegamento e della connessione tra negozi giuridici per la dottrina generale del contratto. - 2. La pluralità di negozi giuridici quale premessa ineliminabile per l'esistenza di un fenomeno di collegamento negoziale in senso tecnico. Accoglimento del criterio, che riconduce l'unità del negozio all'unità della causa. - 3. Esigenza ed opportunità di una classificazione. - 4. Presupposti logico-giuridici del fenomeno del collegamento; da esso esulano le ipotesi di a) combinazione di più dichiarazioni negoziali nello stesso negozio; b) patti aggiuntivi o modificativi dell'unico negozio; c) connessione alternativa di più negozi (alternative Verbindung) . - 5. Vicende che colpiscono il negozio e vicende che si riflettono sul rapporto giuridico da esso creato. Rilevanza del collegamento limitata alla fase di formazione dei due o più negozi: collegamento genetico. - 6. Contratti preparatori e contratti di coordinamento. Si esclude l'esistenza di un collegamento nella fase genetica nei casi a) del contratto preliminare rispetto al contratto definitivo; b) dei cosiddetti contratti di coordinamento. Esame dell'opinione accolta nei riguardi della: 1) somministrazione; 2) apertura di credito; 3) assicurazione in abbonamento. - 7. Vicende di un negozio che operano e si riflettono sul rapporto derivante dall'altro negozio a cui è avvinto: collegamento funzionale. Suddivisione dei negozi avvinti da un nesso giuridicamente rilevante a seconda che il fondamento del legame sia: A) nella stessa natura dei negozi (negozi necessariamente connessi) ; B) nella volontà delle parti (negozi collegati) .- 8. A) Negozi necessariamente connessi: concetto del nesso di accessorietà giuridica tra negozi (categorie dei negozi complementari-dipendenti-ausiliari-integrativi di secondo grado) - 9.a) contratti accessori; b) contratti derivati (subcontratti) , - Peculiarità del fenomeno del cosiddetto inscatolamento di un contratto in un altro della stessa natura e dello stesso tipo. - 10. B) Negozi collegati. - Rilevanza giuridica dell'atto volitivo nel fenomeno del collegamento tra negozi. - Nozione di intento (empirico) e posizione che esso occupa nello schema dell'atto volitivo. - 11. Negozi collegati in posizione di unilateralità (subordinazione unilaterale: Verbindung mit einseitiger Abhängigkeit) o di bilateralità (in rapporto di dipendenza reciproca: Verbindung mit gegenseitiger Abhängingkeit) . Contratti reciproci o reciprocamente condizionati. - 12. Determinazione degli effetti del collegamento e della connessione tra più negozi. - Ipotesi di abuso della funzione del collegamento (la cosiddetta combinazione negoziale in fraudem legis).
Sommario: 1. L'argomento: specifico e la prospettiva generate; i problemi collaterali. -- 2-4. Critica degli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali in tema di revocatoria: infondatezza o insufficienza degli argomenti in base ai quali è stata negata o affermata la proponibilità della revocatoria nei confronti del debitore solidale in presenta della solvibilità di altro condebitore. -- 5. Modo di raccordare la soluzione da adottare per la revocatoria e per gli altri rimedi conservativi con la nozione dell'eventus damni, quale presupposto della revocatoria, e in generale con fa nozione del pericolo di danno, quale presupposto dei rimedi conservativi. -- 6. Insufficienza dell'identificazione dottrinale del mezzo attraverso cui la funzione della solidarietà si realizza. L'autonomia delle garanzie, che caratterizza sotto il profilo strutturale la solidarietà passiva perché si adegua al profilo funzionale dell'istituto : la legittimazione del creditore alla tutela conservativa nei confronti di ciascun condebitore, malgrado la possibilità della realizzazione del credito contro altro condebitore. -- 7. Critica della dottrina in tema di sequestro conservativo, concordemente orientata in senso contrario alla soluzione che si propone. -- 8. L'interdipendenza delle garanzie, che caratterizza sotto il profilo strutturale l'obbligazione indivisibile con pluralità di debitori perché si adegua al profilo funzionale dell'istituto: il limite della legittimazione alla tutela conservativa.
Natura giuridica della polizza di carico e clausole onerose del trasporto marittimo. Parti I e II
Sommario: Parte I : 1. Premessa. - 2. Il problema. - Parte II: 3. Unità della dichiarazione contenuta nel titolo del trasporto marittimo. - 4. Indicazioni relative alla merce e disciplina del trasporto. Diversità strutturale e problematica dei due momenti della dichiarazione cartolare. - 5. Valore probatorio della polizza di carico nei rapporti tra le parti del contratto di trasporto. - 6. La novazione dell'obbligazione fondamentale mediante emissione di un titolo cambiario, - 7. Effetti dell'emissione del titolo sul rapporto sottostante. - 8. Emissione della polizza di carico e sua influenza sul contenuto del rapporto fondamentale. - 9. Azione cartolare ed azione causale nel trasporto di cose determinate e nel trasporto di un carico totale o parziale. - 10. Ambito di applicazione della disciplina contenuta nella Convenzione di Bruxelles del 1924. - 11. La disciplina interna del trasporto marittimo in caso di emissione della polizza di carico. - 12. Letteralità della dichiarazione contenuta nel titolo di trasporto. - 13. Autonomia del diritto incorporato nel titolo. Posizione giuridica del destinatario. - 14. Carattere negoziale della dichiarazione contenuta nella polizza di carico.- 15. Principali orientamenti della dottrina inglese, francese e tedesca circa la struttura della dichiarazione documentata nel titolo. - 16. L'orientamento della dottrina italiana. - 17. Precisazioni sul problema relativo alla natura della dichiarazione contenuta nella polizza di carico.- 18. Esame delle disposizioni della Convenzione di Bruxelles, - 19. Necessità dell'accordo delle parti per derogare alla disciplina sulla responsabilità del vettore. - 20. Rapporto cartolare e rapporto sottostante.- 21. Carattere unilaterale della dichiarazione contenuta nella polizza di carico.- 22. La necessità del consenso del caricatore per la disciplina volontaria dell'obbligazione cartolare quale limite al potere dispositivo del vettore. - 23. Conclusione.
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