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FILTRI ATTIVI
Sommario: 1. Premessa: interferenze tra disciplina della concorrenza sleale e disciplina delle pratiche commerciali scorrette – 2. Concorrenza sleale e tutela del consumatore – 3. Concorrenza sleale e public enforcement: il senso della previsione del potere repressivo dell’Autorità Garante – 4. Segue: e le sue ambiguità – 5. I rischi connessi a un’interpretazione estensiva dei poteri dell’Autorità – 6. Conclusioni.
Sommario: SOCIETÀ DI CAPITALI. Società a responsabilità limitata. Applicabilità del procedimento di controllo sulla gestione ex art. 2409 c.c. in presenza di collegio sindacale obbligatorio. Esclusione. Società a responsabilità limitata. Collegio sindacale obbligatorio. Rinvio alle disposizioni applicabili alle società per azioni. Limiti.
LE AZIONI DI RESPONSABILITÀ NEL FALLIMENTO TRA “AZIONI DELLA MASSA” E “AZIONI INDIVIDUALI”
Sommario: 1. Le azioni di responsabilità nel fallimento tra norme codicistiche e norme fallimentari. La prospettiva di indagine. – 2. La legittimazione del curatore all’esercizio delle azioni di responsabilità: alla ricerca di un criterio fondante. – 3. Indicazioni desumibili dal dibattito sulla natura della legittimazione del curatore. – 4. Utilità della distinzione tra “azioni della massa” e “azioni individuali”. – 5. L’ipotesi (problematica) della legittimazione del curatore ad esperire l’azione di responsabilità dei creditori di s.r.l.: il duplice silenzio del legislatore. – 6. (segue) elementi strutturali dell’azione di responsabilità ex art. 2394 c.c. e sua riconducibilità alle azioni della massa. – 7. Preteso carattere “unitario” e “inscindibile” dell’azione di responsabilità esperita dal curatore nel contesto del fallimento: rilievi critici. – 8. Il diverso iter procedimentale per l’autorizzazione delle azioni risarcitorie negli artt. 104-ter e 146 legge fall. – 9. Il possibile concorso, in sede concorsuale, tra l’azione “di massa” del curatore e le azioni risarcitorie “individuali”: le pretese azionabili ai sensi dell’art. 2497 c.c. – 10. (segue) le azioni risarcitorie negli artt. 2485 e 2486 c.c. – 11. Cenni sulla possibile “destinazione differenziata” ai creditori del risultato utile dell’azione risarcitoria promossa dal curatore.
Il sistema dei controlli interni: profili critici e prospettive *
Sommario: – 1. La riforma del diritto societario: principi di corretta amministrazione e adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile. – 2. (Segue): Il sistema di controllo interno. – 3. Assetti organizzativi e organi societari. – 4. Il sistema dei controlli: contiguità sinergiche o conflitti di competenza negativi? (collegio sindacale, consiglio di amministrazione, comitato per il controllo interno, dirigente preposto, revisori, organismo di vigilanza 231 ...). – 5. Recenti riforme (d.lgs. 39/2010): nuovi interrogativi. – 6. Il sistema dei controlli: una revisione necessaria. – 7. Il coordinamento tra gli organi di controllo: un ulteriore problema aperto. – 8. Controlli diretti e controlli indiretti: un punto critico. – 9. Ipotesi di lavoro per una semplificazione.
CLAUSOLE DI DRAG ALONG E LIMITI ALL’AUTONOMIA PRIVATA NELLE SOCIETÀ CHIUSE *
Sommario: 1. Introduzione. – 2. Il principio dell’“equa valorizzazione” della partecipazione in caso di esercizio del drag along e l’interpretazione letterale dell’art. 2437-sexies c.c. – 3. Valutazione del floor come presidio inderogabile di tutela del socio di minoranza in relazione alla clausola di drag along. Considerazioni preliminari. – 4. (Segue): brevi considerazioni sull’autonomia negoziale nelle società “chiuse”. – 5. (Segue): analisi della clausola di drag along: funzione e interessi in gioco in una prospettiva ex ante. – 6. (Segue): l’azionamento della clausola di drag along: la prospettiva ex post. Analisi dell’assetto degli interessi e rischi di opportunismo della maggioranza. – 7. La configurazione della clausola di drag along. Definizione delle alternative nella configurazione della clausola di drag along. – 8. (Segue): l’alternativa tra l’utilizzo di una clausola di drag along con floor al FMV o di una clausola di drag along priva di floor. – 9. L’alternativa tra l’inserimento della clausola di drag along in statuto o in un patto parasociale. Premessa: la distinzione tra sociale e parasociale e le conseguenze in termini di tutela. – 10. (Segue): l’analisi costi-benefici dell’alternativa statuto/patto parasociale nel caso del drag along. – 11. La decisione dei soci a fronte dell’obbligatorietà del floor. – 12. Conclusioni.
LE ALTERNE VICENDE DELLA DISCIPLINA ITALIANA DELLA PASSIVITY RULE
Sommario: 1. La funzione disciplinare dell’opa: cenni introduttivi. – 2. Le fonti normative della passivity rule. – 3. Segue: organo gestorio e organo assembleare in pendenza di offerta pubblica di acquisto. – 4. L’intervento comunitario e il recepimento della direttiva in Italia. – 5. La recente evoluzione della disciplina. – 6. Il “duplice adeguamento” alle norme europee sull’opa. – 7. Opa, autonomia statutaria e tutela degli investitori.
Offerta pubblica di acquisto e di scambio*
Sommario: 1. Nozione. Fonti. Ambito applicativo. Autorità di vigilanza competente e diritto applicabile. – 2. L’informazione preventiva dell’offerta alla Consob e al mercato. – 3. La comunicazione del documento d’offerta alla Consob. – 4. La pubblicazione del documento d’offerta. – 5. Lo svolgimento dell’offerta. – 6. Le regole anti-difesa. – 7. Segue. La passivity rule. – 8. Segue. La breakthrough rule. – 9. La clausola di reciprocità. – 10. L’obbligo di opa. – 11. Gli obblighi di acquisto (sell-out) e il diritto di acquisto (squeeze-out). – 12. Il sistema sanzionatorio ex art. 110 TUF.
Sommario: 1. Premessa. – 2. La fisionomia originaria dell’AGCM quale potere neutrale di garanzia. – 3. Le nuove competenze in materia di pratiche commerciali scorrette e la centralità della tutela del consumatore, anche nell’applicazione del diritto antitrust. – 4. Una nuova forma di regolazione: la valutazione del contegno esigibile dall’impresa secondo il canone di correttezza. – 5. La tutela del consumatore tra repressione delle pratiche commerciali scorrette e interventi delle Autorità di regolazione settoriale. – 6. Definizione del contegno esigibile, certezza del diritto e responsabilità amministrativa. – 7. La moral suasion e l’accettazione degli impegni proposti dal privato nei procedimenti per pratiche commerciali scorrette. – 8. La tutela giurisdizionale. – 9. Conclusioni.
Sommario: FALLIMENTO E ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI. Accordo di ristrutturazione dei debiti.Pubblicazione dell’accordo in pendenza di istanza di fallimento. Pregiudizialità del giudizio sull’omologabilità dell’accordo rispetto all’esame dell’istanza. Sussistenza. Idoneità dell’accordo omologabile a far venir meno lo stato di insolvenza. Divieto di azioni esecutive sul patrimonio dell’impresa. Applicabilità anche all’istanza di fallimento. Esclusione. Giudizio sulla fattibilità dell’accordo. Natura. Crediti di società appartenenti al medesimo gruppo della società proponente l’accordo. Computo di tali crediti ai fini del raggiungimento della prescritta maggioranza. Ammissibilità. Computo delle maggioranze. Computo dei crediti suscettibili di compensazione. Valutazione dell’idoneità a superare l’insolvenza. Giudizio prognostico. Limiti della proiezione temporale. Attuazione dell’accordo. Monitoraggio. Poteri di controllo del Pubblico Ministero. Configurabilità. Limiti.
LA DIREZIONE UNITARIA E LE SOCIETÀ PARTECIPATE DAGLI ENTI PUBBLICI
Sommario: 1. Premessa. – 2. Le società a partecipazione pubblica. – 3. La direzione e coordinamento come “attività” e direttive giustificatamente pregiudizievoli. – 4. (segue): il requisito dell’interesse imprenditoriale proprio o altrui. – 5. Primi profili critici in merito alla applicazione della disciplina della direzione e coordinamento alle società pubbliche: l’imprenditorialità dell’attività direttiva ed il principio di legalità. – 6. Altri profili problematici in merito all’applicazione dell’art. 2497 c.c. alle società a partecipazione pubblica. – 7. Il caso delle c.d. “società in house providing”. – 8. Conclusioni.
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