Ricerca
15 risultati
FILTRI ATTIVI
Sommario: 1. Premessa. – 2. Società per azioni e pluralismo di interessi. – 3. Il socio pubblico. – 4. L’esempio degli aiuti di stato. – 5. Il problema della direzione e coordinamento. – 6. La nomina degli amministratori. – 7. Gli obblighi di dismissione. – 8. Società miste e aggiudicazione. – 9. Il problema della responsabilità contabile. – 10. segue: l’esempio dell’art. 2497 cod. civ. – 11. segue: lo spazio per la responsabilità contabile. – 12. Una futura ricerca. --- (*) Destinato agli Studi in onore di Stefano Cicconetti.
L’attualità del pensiero giuridico di Alessandro Graziani. Graziani commercialista.
Sommario: 1. Premessa. – 2. Contratto e organizzazione. – 3. Organizzazione e personalità giuridica. – 4. Struttura e funzioni della partecipazione azionaria. – 5. Due esempi. – 6. Conclusione. --- (*) Nel ricordo di Raffaele Rascio e Antonio Venditti.
Sommario: 1. Premessa. L’incompletezza dell’insieme delle tecniche argomentative e dei canoni interpretativi (sull’unica interpretazione corretta possibile di una disposizione). – 2. Acutizzazione delle contrapposizioni tra teorie giuridiche e giusfilosofiche. Tradizione e innovazione delle procedure motivazionali e di validazione delle decisioni e rinnovata necessità di ripensamento del principio (dogma) del “vincolo del diritto positivo per il giurista”. Irreversibile crisi dell’autoreferenzialità e dell’autosufficienza del diritto. – 3. La tendenziale accettazione dell’impiego ancillare e dipendente delle conseguenze nel processo argomentativo, interpretativo e decisionale (c.d. argomentazione consequenzialista debole). Dipendenza ermeneutica dell’argomentazione (e dell’interpretazione) orientate alle conseguenze. Interpretazione sistematica, interpretazione analogica, interpretazione teleologica e argomentazione/interpretazione consequenzialiste. Metodologia giuridica “postpositivistica” o “postmoderna” e argomentazione/interpretazione orientata alle conseguenze legali e reali (c.d. argomentazione/interpretazione consequenzialiste forti, improprie ovvero proprie). Le obiezioni della dogmatica ‘‘tradizionale’’ (“non-moderna”) e le confutazioni della dogmatica ‘‘non tradizionale’’ (“moderna” o “post-moderna”). Versatilità d’invocazione delle conseguenze nel procedimento argomentativo e interpretativo dei giuristi. – 4. Uno scenario auspicabile: a favore di una tendenziale legittimità della valutazione delle conseguenze alla stregua dell’argomentazione/dell’interpretazione consequezialiste forti. Enunciazione ed emersione delle conseguenze nel ragionamento motivazionale e decisionale e ‘‘responsabilità“ delle corti (e, più in generale, dell’interprete). – 5. Un riproposto esempio d’impiego dell’argomentazione/dell’interpretazione conseguenzialiste forti nel diritto societario comparato: la responsabilità “non limitata” pro quota dei soci, anche non di controllo, di società di capitali per corporate wrongs (cenni). --- (*) Il saggio è altresì pubblicato negli Scritti in onore di Mario Libertini.
I ‘‘nuovi’’ sindaci e la loro remunerazione.
Sommario: 1. Premessa. – 2. L’evoluzione dell’attività. – 3. La valorizzazione del collegio. – 4. La congrua determinazione del compenso. – 5. Una retribuzione inadeguata ha contribuito al ruolo marginale dei sindaci?
I PRINCIPI E IL DIRITTO COMMERCIALE
Sommario: Premessa: 1. La polisemia del termine “principio”. – Parte I: Principi, contesti applicativi, processi ermeneutici. – 2. I principi tra induzione e deduzione. – 3. Le aporie di entrambi i metodi. – 4. Il ragionamento induttivo e la rilevanza del contesto. – 5. Il diritto come esperienza comunicativa. – 6. Ancora su “naturalismo giuridico” e “giusnaturalismo”. – 7. Il ragionamento teleologico e gli “scenari” immaginati dall’interprete. – 8. Il metodo della ponderazione. – 9. I principi: tra rango della fonte e gerarchia dei valori. – 10. Un primo bilancio. – Parte II: L’esperienza commercialistica. – 11. L’autonomia del diritto commerciale. – 12. I principi e il governo di attività complesse. – 13. Policentrismo normativo, analogia, interpretazione estensiva. – 14. Conflitti tra principi e clausole generali. – Conclusioni: 15. I principi e la certezza del diritto. ---- (*) Lo scritto riproduce con lievi modifiche il testo della relazione al convegno su “I principi nell’esperienza giuridica” tenutosi nella Facoltà di Giurisprudenza di “Roma – Sapienza” nei giorni 14 e 15 novembre 2014, i cui Atti sono destinati alla Riv. it. sc. giur. Si ringrazia la Direzione della predetta Rivista, per avere consentito la pubblicazione separata del saggio.
Profili e questioni su accertamento dei crediti e misure di prevenzione antimafia.
Sommario: 1. Premessa: le fonti normative. – 2. La nuova disciplina del Codice Antimafia in materia di accertamento dei crediti. – 3. (Segue). Le modifiche introdotte dalla legge di stabilità 2013 per i crediti ipotecari. – 4. Ambito di applicazione e procedure previste dalle differenti fonti normative. – 5. Crediti che possono formare oggetto di accertamento – 6. (Segue). Limiti alla garanzia patrimoniale: critica – 7. Procedimento di verifica dei crediti e formazione dello stato passivo – 8. (Segue). Pagamento dei crediti prededucibili – 9. Opposizioni e impugnazioni dello stato passivo. La revocazione – 10. Liquidazione dei beni, piano di riparto e pagamento dei crediti – 11. Il procedimento ed i limiti di soddisfacimento dei crediti nella legge di stabilità 2013. --- (*) Il presente scritto è destinato ad un volume collettaneo sull’accertamento del passivo in corso di elaborazione.
Sommario: Società. Società di capitali. Assemblea. Rigetto della proposta messa in votazione. Impugnazione della delibera negativa. Ammissibilità; Delibera negativa. Reiterato e immotivato rifiuto dell’approvazione del bilancio. Configurabilità del vizio di abuso quale causa di invalidità della delibera. Sussistenza. Condizioni; Deliberazione assembleare. Azione di risarcimento del danno da delibera abusiva proposta in assenza di una contestuale impugnazione della delibera. Inammissibilità.
Sommario: Sumario: 1. Planteamiento. La obligación de no competencia: experiencia italiana y la reforma del Derecho español. – 2. Fundamentos de la obligación de no competencia contractual. – 2.1. Función teleológica de la prohibición. – 2.2. Contenido esencial o contenido natural del contrato. – 3. La obligación de no competencia: restricciones del Derecho de defensa de la competencia y relaciones con el Derecho de sociedades. – 3.1. La obligación de no competencia como restricción subordinada del comercio para el Derecho de defensa de la competencia. – 3.2. El ámbito material de la obligación. La incidencia del objeto social en la transmisión de las participaciones sociales. – 3.3. El ámbito territorial de la obligación. Cuestiones relativas a los efectos positivos del “reemprendimiento” y otras formas de colaboración entre el comprador y el vendedor. – 4. La obligación de no competencia en la transmisión de participaciones sociales. – 4.1. Consideraciones previas. La posición orgánica del socio. – 4.2. Relaciones con las funciones de gestión: El administrador de hecho, el socio de control y los deberes de lealtad. – 5. Reflexiones conclusivas. ---- (*) Trabajo realizado en el marco del Proyecto de Investigación “La renovación tipológica en el Derecho de sociedades contemporáneo”, concedido por el Ministerio de Economía y Competitividad (DER2013-44438-P) del cual es investigador principal el Prof. Dr. José Miguel Embid Irujo.
Riflessioni a proposito della continuità aziendale.
Sommario: 1. Il dato problematico. – 2. Continuità aziendale e disciplina contabile. – 3. Segue: le ambiguità. – 4. Perdita della continuità aziendale e redazione del bilancio. – 5. Considerazioni a margine della sopravvenuta impossibilità di conseguire l’oggetto sociale. – 6. Stato di crisi, doveri degli amministratori e gestione conservativa.
Sommario: 1. Il quadro delle regole:disciplina generale e specialità da obiettivi di finanza pubblica. – 2. Il difficile coordinamento tra vecchie e nuove disposizioni. – 3. Composizione del consiglio di amministrazione e mercato. – 4. Interesse pubblico e veste giuridica. – 5. Di alcuni ulteriori profili critici. – 6. Considerazioni conclusive.
Sommario: 1. Una massima infedele… – 2. … ed una sentenza sbagliata. Le origini e la ratio dell’art. 2042 c.c. – 3. Ove si vede che i precedenti giudiziali vengono talvolta citati al solo scopo di far numero. Un doppio filone d’inchiesta: azione di arricchimento esercitata in subordine e: a) prova insufficiente all’accoglimento dell’azione contrattuale proposta in via principale; b) azione contrattuale «non più coltivata dall’interessato». – 4. Qui si registra che le citazioni non decorative hanno talvolta a oggetto falsi precedenti. Si esaurisce il filone b) della ricerca: v’è in Cassazione chi ritiene che ove l’attore non impugni per il relativo capo la decisione che ha respinto la sua domanda contrattuale divenga inammissibile la gradata azione per arricchimento. – 5. Di come accada che, generalizzando inutilmente (poiché in obiter dictum) dal dispositivo di una sentenza passata, s’apra la strada all’erroneità di una sentenza futura. – 6. Anche la decisione che sospende il rigore tecnico in omaggio a sentimenti di giustizia prepara errori ed ingiustizie a venire. – 7. Il singolare fenomeno di precedenti ignoti all’estensore e tuttavia seguìti pedissequamente. – 8. L’autore torna a ipotizzare un qualche nesso tra interpretazione della legge e memoria storica: l’avvicendamento al quasi-contratto dell’arricchimento senza causa nella sistematica legale delle fonti di obbligazione. Varia casistica dell’insuccesso dell’azione contrattuale. – 9. Due paia di maniche da tener distinte: proposizione in via subordinata e sussidiarietà dell’azione di arricchimento. – 10. Ancora sui rischi del generalizzare, con cenni all’esigenza di rischiare. A proposito di argomentazione dei giudici, di redazione delle massime e di commenti alla giurisprudenza. – 11. Scripta maneant!
Sommario: Società. Società di capitali. Direzione e coordinamento di società. Azione di responsabilità ex art. 2497 c.c. Legittimazione attiva della società eterodiretta. Sussistenza. ; Direzione e coordinamento di società. Azione di responsabilità ex art. 2497 c.c. Legittimazione passiva della persona fisica che eserciti l’effettivo potere di direzione e coordinamento. Sussistenza.
Natura e assetto proprietario delle banche centrali. Una storia italiana.
Sommario: Sommario. Premessa. 1. Rapporti tra lo Stato e il sistema bancario. – 2. La legge 28 dicembre 2005, n. 262. – 3. Gli interventi recenti. – 4. La proprietà della banca centrale in Italia e nell’UE. – 5. Il caso dell’Austria. – 6. Il Belgio e la Grecia. – 7. L’Unione europea. – 8. L’approccio italiano. – 9. Raffronti. – 9.1. La Fed e le Reserve Banks. – 9.2. La Banca Nazionale Svizzera. – 9.3. La Bank of Japan. – 9.4. La banca centrale della Repubblica turca. – 9.5. La South African Reserve Bank. – 9.6. Le altre banche centrali. – 9.7. La Bank of England. – 10. Natura della Banca d’Italia e dei suoi partecipanti. – 11. Trasferimenti effettuati a favore del Tesoro e dei partecipanti, 1997-2012. – 12. Ipotesi di valutazione. – 13. Confronti quantitativi. – 14. Volontà politica, indagini e decisioni. Aspetti procedurali e reputazionali. – 15. Riferimenti internazionali. – 16. Il nuovo assetto della partecipazione al capitale. – 17. Il metodo utilizzato per la stima del valore delle quote. – 18. Profili di vigilanza. – 19. Le funzioni della Banca d’Italia nel contesto nazionale ed europeo. – 20. L’aggiornamento del valore. – 21. Le valutazioni tecniche. – 22. La creazione del mercato. – 23. Le parti delle transazioni conseguenti e i partecipanti che dovranno cedere quote. Perdenti e beneficati. – 24. I pareri della BCE. – 25. Elusioni. 26. Una biopsia. – 27. Costituzione e credito. – 28. Postille e conclusioni. Bibliografia, fonti e documenti.
L’usura bancaria e i limiti del prevalente orientamento della giurisprudenza in tema di C.M.S.
Sommario: 1. Premessa. – 2. Cenni sulle scelte di politica criminale in tema di usura, in Italia e all’estero. – 3. La fattispecie di usura presunta. – 4. Il caso della CMS: natura, trattamento normativo e ragioni della sua esclusione dal calcolo del TEG. – 5. L’intervento (tutt’altro che chiarificatore) della Corte di Cassazione nel 2010. – 6. I limiti delle sentenze n. 12028 e n. 28743 del 2010. – 6.1. La disapplicazione della normativa secondaria. – 6.2. L’applicazione retroattiva dell’art. 2 bis del d.l. 185/2008. – 6.3. Il confronto (contro la logica) tra grandezze disomogenee. 6.4. Il commodus discessus dell’assoluzione per difetto di dolo. – 7. Le (invero poche) “coraggiose” pronunce successive. – 8. Considerazioni conclusive.
- <
- >
Gentile Utente,
per utilizzare questa funzionalità è necessario prima effettuare il login.
Non sei registrato? La registrazione richiede solamente un minuto!
Fai doppio click per rimuovere l’articolo dai preferiti
Aggiungi questo articolo ai preferiti
Aggiunto ai preferiti
Aggiungi ai preferiti
credito
crediti